Venezia
Pubblicato: marzo 28, 2009 Archiviato in: Uncategorized | Tags: appunti, privato, storie, tempo, territorio, viaggi 3 commentiCi sono stati anni in cui correvo a Venezia senza dirlo a nessuno. Prendevo il treno la mattina e ritornavo la sera, andavo alle Fondamenta Nuove a guardare l’Isola di San Michele. Camminavo per ore nel ghetto tenendo per mano un bambino fantasma. Guardavo la città con i suoi occhi. Gli occhi di mio nonno: il bambino nel collegio dei Gesuiti, era lui.
Poi, l’altra mattina, di colpo, lungo il Canal Grande, mentre il vaporetto mi riportava alla stazione, una gigantesca gru è comparsa nel cielo e io mi son detta: ecco, allora anche Venezia è Italia, anche Venezia esiste e non è solo un miraggio di luce e acqua nella testa dei pazzi come me.
Alice nel paese delle meraviglie
Pubblicato: marzo 25, 2009 Archiviato in: Uncategorized | Tags: appuntamenti, libri 5 commenti
Avvinte da un improvviso silenzio
Eccole dietro a un sogno fanciullo,
attraverso la libera terra
delle nuove meraviglie-
bisbigliare con uccelli o bestie,
credere per metà che sia tutto vero.
E’ buio qua dentro. C’è odore di polvere e di caramella sciolta, di detersivi e scarpe vecchie. C’è silenzio, tanto silenzio che si sente battere il cuore. Tum-tum. Tum-tum. E’ il tuo o è il mio? Tutti e due, è naturale. E’ che battono allo stesso identico ritmo e quindi se ne sente uno soltanto. Ci stringiamo l’una all’altra e non lo sappiamo più, a dire la verità, se stiamo tanto vicine perché lo spazio è poco, oppure perché abbiamo paura. Un rettangolo di luce si disegna sulla porta a vetri. Oltre questa lastra zigrinata c’è l’ignoto, ci sono le Ombre Cattive, ma qui, qui noi due siamo al sicuro. E nessuno può trovarci se non saremo noi a volerlo. Basta crederci, concentrarsi. Adesso c’è profumo di bosco, di coda di scoiattolo e di tigli fioriti. Dammi la mano. Com’è piccola, e fresca. Mi volto a guardarti e il tuo piccolo viso perfetto è così pallido che sembra di carta, gli occhi brillano inquieti e non c’è accenno di sorriso, sulla tua bocca. Stringi forte le labbra e stringi pure le mie dita. Mi guardi seria e porti il dito indice davanti al naso, “shh”, mi dici, “se no ci sentono, e non devono sentirci, noi qui non ci siamo, non ci siamo proprio per niente”. E allora stringo anch’io le labbra, e chiudo gli occhi fortissimo, le mie ginocchia e le anche scricchiolano nello sforzo di farsi ancora più piccole e occupare meno spazio e meno ancora, fino a sparire. Scuoto la testa e tengo la tua mano: “Non farò il minimo rumore, te lo prometto. Noi, qui, non ci siamo, e qui, in ogni caso, è altrove, chissàdove, nessundove”.
Perché lo so benissimo anch’io, come lo sai tu, che giocare è una cosa seria. La cosa più seria che esista al mondo.
Spring is here
Pubblicato: marzo 17, 2009 Archiviato in: Uncategorized | Tags: anima, privato, tempo 18 commentiCon me, vengono John Berger e Rudolf Steiner. Non in carne ed ossa, s’intende.
Il 25 marzo, alle 21, sono a Venezia, alla Fondazione Buziol, a leggere.
E ricordate: La primavera è qui.
Nel bianco
Pubblicato: marzo 13, 2009 Archiviato in: Uncategorized | Tags: appuntamenti, racconti, solitudine, viaggi 13 commenti
6.671: sono i chilometri che
separano Freetown da Tasiilaq,
punto di partenza e punto di arrivo
di questo viaggio.
Nel 1982, l’anno dei mondiali
di calcio, di E.T. e di Blade Runner,
iniziano le prime trasmissioni
televisive in Groenlandia.
«Un libro dev’essere un’ascia
per il mare ghiacciato che
è dentro di noi.» Franz Kafka.
In libreria dal 18 marzo.
Con le armi della cultura
Pubblicato: marzo 10, 2009 Archiviato in: Uncategorized | Tags: appuntamenti, territorio Lascia un commento